domenica 5 agosto 2018

Luderitz e la città fantasma di Kolmanskop

Dopo colazione partiamo da Sesriem per raggiungere Luderitz. Prevediamo di impiegare tutta la giornata: sono 500 km di cui 375 su strada sterrata. Invece di fare la strada più breve per Betta, preferiamo allungare e fare la strada panoramica che passa vicino a Meltahohe. All’altezza del villaggio di Aus facciamo una breve deviazione per ammirare alcuni degli ultimi cavalli selvaggi del deserto che si riuniscono intorno ad una pozza d’acqua.

Arriviamo a Luderitz prima del tramonto, ne approfittiamo per girarla e fare alcune foto con l’ultima luce del giorno. La sua somiglianza con i paesi nordici, la sua architettura coloniale, e la sua art nouveau, stupiscono appena si mette piede nel paese. Questo villaggio in stile bavarese non è grande e si gira tranquillamente a piedi, il fatto poi che non ci sia nessuno in giro lo rende ancora più strano.  

La città è nata come postazione commerciale per la caccia alle foche e alle balene, anche se poi ha incrementato la sua importanza per la vicinanza con la città dei diamanti di Kolmanshop. I suoi dintorni sono pieni di fauna selvatica: foche, pinguini, fenicotteri e struzzi. Nella vicina penisola di Shark Island (isola della morte), nel 1905 le autorità tedesche stabilirono un campo di concentramento dove nei due anni successivi furono sterminati tra i mille e i tremila guerrieri herero. Costretti ai lavori forzati, gli herero del campo furono impiegati per ampliare le città.

È domenica ed è tutto chiuso, l’unico ristorante aperto di tutta la città è il Diaz Coffee Shop, consigliato dalla Lonely, sono loro a trovarci da dormire nell’adiacente Krabbenhoft Une Lampe: una bella stanza tutta rivestita di legno. L’indomani prenotiamo la visita della città fantasma alle 11, abbiamo così il tempo di girare ancora la cittadina in mattinata, arrivando fino al promontorio della Shark Island, dove si trova un campeggio con una stupenda vista sulla città e sull’oceano.

A dieci km da Luderitz si trova la città fantasma di Kolmanskop, una destinazione turistica di primo piano. Questa città dei diamanti, nata nel 1907, era un posto pieno di vita fino alla fine della seconda Guerra Mondiale, poi, con la diminuzione del commercio dei diamanti, è stata progressivamente abbandonata e deve lottare per non essere sommersa dalla sabbia del deserto del Namib. Una visita guidata di un’ora permette di vedere molte strutture ancora intatte, come le cucine, le sale per il gioco del bowling  e le case dei dirigenti tedeschi.

Verso le 13 torniamo a Luderitz per fare la spesa ed il pieno di benzina, ci aspetta il lungo viaggio di oltre 300 km verso Keetmanshoop. Vogliamo arrivarci prima del tramonto.

La città di Luderitz in stile bavarese

La stazione ferroviaria, da qui parte e attraversa tutto il deserto

La ferrovia pochi km fuori città

La città fantasma di Kolmanskop

Le stanze invase dalla sabbia

Finestre rotte sferzate dal vento

Il paese è diventato un museo

Le abitazioni dei dirigenti tedeschi erano delle vere ville


La sabbia si alza sempre di più


Alcune stanze sono ancora ben conservate

La ferrovia all'ingresso di Kelmanskop

Shark Island a Luderitz

I cavalli del deserto ad Aus

Meloni coltivati nel deserto ad Aus

L'acqua è un problema in tutta la Namibia, ci sono tanti mulini a vento che la estraggonio

Uno dei tanti lodge di lusso immersi nel deserto lungo la strada

Lamappa del deserto del Namid, il più vecchio del mondo.
Si estende da Walvis Bay a Luderitz

L'alba vista da Luderitz. Anche qui la gobba della Luna è a levante,
come nell'emisfero Nord, ma qui è rivolta verso destra,
mentre a Nord è rivolta a sinistra.

La nostra cena bavarese a Luderitz

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