Di lasciare
la Namibia non ne vogliamo proprio sapere, e malgrado il giorno di ritardo sul
nostro programma, e agli oltre 6.000 km già percorsi in questo Paese, tardiamo
il più possibile la partenza dalle terme di Ai-Ais. Ci aspettano 200 km, in
buona parte sterrati, per arrivare al confine di Noordower, poi altri 730 km
per Cape Town. Impossibile arrivarci in serata, faremo una tappa
intermedia, possibilmente a Lambert’s Bay, una graziosa cittadina sulla costa
ovest del Sudafrica.
Partiamo alle
10 da Ai-Ais e verso l’una siamo al confine, facciamo benzina e cambiamo i
dollari namibiani rimasti in rand sudafricani, il cambio è uno ad uno, per cui
otteniamo lo stesso quantitativo del nuovo denaro. Cambiamo con facilità ad un
distributore di benzina, non abbiamo visto un cambio ufficiale al confine, e
iniziamo le procedure di passaggio pensando che sia una questione formale,
come per gli altri confini che abbiamo attraversato, tanto più qui, dove stiamo
riportando l’auto a Johannesburg. Purtroppo non è così.
Nell’ufficio
che deve timbrarci l’uscita dalla Namibia ci dicono che il nostro visto aveva
una validità di 15 giorni e noi l’abbiamo sforato di due. Questo è un fatto
molto grave in Namibia: comporta una multa fino all’equivalente di mille euro e
l’arresto fino a tre anni. Noi cadiamo dalle nuvole, non avevamo controllato il
timbro all’ingresso perché eravamo sicuri che il visto valesse automaticamente
fino a tre mesi.
Diciamo al
funzionario la verità, che all’ingresso un suo collega ci aveva chiesto quanto
tempo pensavamo di rimanere e noi abbiamo risposto “circa due settimane”, non
immaginando che mettesse la scadenza esattamente 15 giorni dopo. Non abbiamo
controllato il timbro sul passaporto perché eravamo sicuri che non ci fosse una
data di scadenza, ma semplicemente un timbro di ingresso.
Ammettiamo il
nostro errore, fatto in buona fede, e chiediamo cosa possiamo fare per
risolvere il problema, ma il funzionario, irremovibile, ci ripete che saremo
arrestati e sarà un dirigente nella capitale a decidere la nostra sorte! Paola,
che si vede già in una cella delle carceri namibiane senza di me, comincia a
piangere, mentre io, che mi preoccupo più della multa che dell’improbabile
arresto, metto le mani sulla fronte per manifestare la mia preoccupazione, e
sbircio le scenate di Paola che sembrano avere effetto sul funzionario.
Dopo circa
un’ora arriva un altro funzionario con tante stellette sulle spalle. Ci fa
ancora domande, probabilmente per capire se veramente eravamo in buona fede o
abbiamo tentato di fare i furbi. Alla fine ci lasciano andare senza nessuna
multa ma ripetendoci che a qualunque confine, di qualunque stato, bisogna
sempre chiedere il visto per molti più giorni di quelli che servono.
In tanti anni
di viaggio è stata la prima volta che abbiamo sforato i tempi di un visto… una
brutta esperienza. Siamo stati fortunati che ci hanno lasciato andare senza
conseguenze. Se fosse successo in certi stati orientali avremmo veramente avuto
delle serie conseguenze. Dopo un’ora e mezza di stress risaliamo in auto.
Il deserto
fiorito
Uno dei
motivi per cui, da Johannesburg, abbiamo fatto il giro in senso antiorario,
passando prima per il Botswana e la Namibia, lasciando per ultimo il Sudafrica,
è la possibilità di vedere il deserto fiorito alla fine dell'inverno nella regione del
Namakwa, una terra di cieli sconfinati e paesaggi desolati, il vero “Far West”
del Sudafrica. Un’area che confina con la Namibia e finisce grossomodo 500 km
prima di Cape Town.
Il Namakwa
per la maggior parte dell’anno ha l’aspetto di un deserto inospitale in cui
sembrano poter sopravvivere solo gli arbusti più tenaci. In seguito alle piogge
invernali, tuttavia, questo paesaggio arido si trasforma in un caleidoscopio di
colori ammantato di margherite, erbe, aloe, gigli e numerose altre varietà di
piante indigene. Circa 4.000 specie fioriscono ogni fine inverno nella regione. In
linea di massima la stagione della piena fioritura coincide con il periodo che
va da metà agosto alla metà di settembre, ma il tutto può iniziare anche prima
se le piogge anticipano il loro arrivo.
La capitale
dell’area è la città di Springbok, 160 km a sud della Namibia, ma già un
centinaio di km prima cominciamo a vedere i fiori ai lati della strada e facciamo
numerose trappe per fotografarli. Poco lontano dalla città si trova la Goegap
Nature Reserve, dove un percorso ad anello di 13 km permette di visitare
numerosi di questi prati fioriti, ma quando arriviamo all’ingresso la
responsabile ci dice che è ormai troppo tardi per la visita e comunque di fiori
ce ne sono pochissimi, perché l’inverno è stato secco. È successo così anche
l’anno scorso. Dobbiamo accontentarci di quelli che abbiamo visto lungo la
strada.
Per dormire
ci fermiamo alla Kliprand Guest House di Springbok, vicino alla Annie’s Guest
House, indicata nella guida. Fare la ricerca di una stanza con il buio, anche
se sono solo le 18.30 di sera, è sempre stressante: lo era in Namibia e lo è
ancora di più in Sudafrica, dove la sicurezza è più carente. Per consolarci
della giornata stressante andiamo al Tauren Steak Ranch, uno dei migliori
ristoranti della città e mangiamo veramente bene.
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Lo spettacolo del deserto fiorito del namakwa |
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Margherite gialle, rosse e bianche alla fine di ogni inverno |
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Questo deserto richiama migliaia di turisti ogni anno |
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Quest'area si trova 600 km a nord di Cape Town |
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Strano vedere il deserto così pieno di fiori |
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Non si finirebbe mai di guardarli e di fotografarli |
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Ancora in Namibia, vicino al confine |
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Fino a tre anni di galera per chi si ferma in Namibia oltre la scadenza del visto |
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La strada per Cape Town è ancora lunga |
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Tanti mulini a vento come questo per portare l'acqua in superficie |
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Il ristorante a Springbok, per festeggiare lo scampato pericolo |
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I nostri ottimi piatti veetariani |
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