giovedì 9 agosto 2018

Il deserto fiorito del Namakwa e una brutta storia al confine

Di lasciare la Namibia non ne vogliamo proprio sapere, e malgrado il giorno di ritardo sul nostro programma, e agli oltre 6.000 km già percorsi in questo Paese, tardiamo il più possibile la partenza dalle terme di Ai-Ais. Ci aspettano 200 km, in buona parte sterrati, per arrivare al confine di Noordower, poi altri 730 km per Cape Town. Impossibile arrivarci in serata, faremo una tappa intermedia, possibilmente a Lambert’s Bay, una graziosa cittadina sulla costa ovest del Sudafrica.

Partiamo alle 10 da Ai-Ais e verso l’una siamo al confine, facciamo benzina e cambiamo i dollari namibiani rimasti in rand sudafricani, il cambio è uno ad uno, per cui otteniamo lo stesso quantitativo del nuovo denaro. Cambiamo con facilità ad un distributore di benzina, non abbiamo visto un cambio ufficiale al confine, e iniziamo le procedure di passaggio pensando che sia una questione formale, come per gli altri confini che abbiamo attraversato, tanto più qui, dove stiamo riportando l’auto a Johannesburg. Purtroppo non è così.

Nell’ufficio che deve timbrarci l’uscita dalla Namibia ci dicono che il nostro visto aveva una validità di 15 giorni e noi l’abbiamo sforato di due. Questo è un fatto molto grave in Namibia: comporta una multa fino all’equivalente di mille euro e l’arresto fino a tre anni. Noi cadiamo dalle nuvole, non avevamo controllato il timbro all’ingresso perché eravamo sicuri che il visto valesse automaticamente fino a tre mesi.

Diciamo al funzionario la verità, che all’ingresso un suo collega ci aveva chiesto quanto tempo pensavamo di rimanere e noi abbiamo risposto “circa due settimane”, non immaginando che mettesse la scadenza esattamente 15 giorni dopo. Non abbiamo controllato il timbro sul passaporto perché eravamo sicuri che non ci fosse una data di scadenza, ma semplicemente un timbro di ingresso.

Ammettiamo il nostro errore, fatto in buona fede, e chiediamo cosa possiamo fare per risolvere il problema, ma il funzionario, irremovibile, ci ripete che saremo arrestati e sarà un dirigente nella capitale a decidere la nostra sorte! Paola, che si vede già in una cella delle carceri namibiane senza di me, comincia a piangere, mentre io, che mi preoccupo più della multa che dell’improbabile arresto, metto le mani sulla fronte per manifestare la mia preoccupazione, e sbircio le scenate di Paola che sembrano avere effetto sul funzionario.

Dopo circa un’ora arriva un altro funzionario con tante stellette sulle spalle. Ci fa ancora domande, probabilmente per capire se veramente eravamo in buona fede o abbiamo tentato di fare i furbi. Alla fine ci lasciano andare senza nessuna multa ma ripetendoci che a qualunque confine, di qualunque stato, bisogna sempre chiedere il visto per molti più giorni di quelli che servono.

In tanti anni di viaggio è stata la prima volta che abbiamo sforato i tempi di un visto… una brutta esperienza. Siamo stati fortunati che ci hanno lasciato andare senza conseguenze. Se fosse successo in certi stati orientali avremmo veramente avuto delle serie conseguenze. Dopo un’ora e mezza di stress risaliamo in auto.

Il deserto fiorito

Uno dei motivi per cui, da Johannesburg, abbiamo fatto il giro in senso antiorario, passando prima per il Botswana e la Namibia, lasciando per ultimo il Sudafrica, è la possibilità di vedere il deserto fiorito alla fine dell'inverno nella regione del Namakwa, una terra di cieli sconfinati e paesaggi desolati, il vero “Far West” del Sudafrica. Un’area che confina con la Namibia e finisce grossomodo 500 km prima di Cape Town.

Il Namakwa per la maggior parte dell’anno ha l’aspetto di un deserto inospitale in cui sembrano poter sopravvivere solo gli arbusti più tenaci. In seguito alle piogge invernali, tuttavia, questo paesaggio arido si trasforma in un caleidoscopio di colori ammantato di margherite, erbe, aloe, gigli e numerose altre varietà di piante indigene. Circa 4.000 specie fioriscono ogni fine inverno nella regione. In linea di massima la stagione della piena fioritura coincide con il periodo che va da metà agosto alla metà di settembre, ma il tutto può iniziare anche prima se le piogge anticipano il loro arrivo.

La capitale dell’area è la città di Springbok, 160 km a sud della Namibia, ma già un centinaio di km prima cominciamo a vedere i fiori ai lati della strada e facciamo numerose trappe per fotografarli. Poco lontano dalla città si trova la Goegap Nature Reserve, dove un percorso ad anello di 13 km permette di visitare numerosi di questi prati fioriti, ma quando arriviamo all’ingresso la responsabile ci dice che è ormai troppo tardi per la visita e comunque di fiori ce ne sono pochissimi, perché l’inverno è stato secco. È successo così anche l’anno scorso. Dobbiamo accontentarci di quelli che abbiamo visto lungo la strada.

Per dormire ci fermiamo alla Kliprand Guest House di Springbok, vicino alla Annie’s Guest House, indicata nella guida. Fare la ricerca di una stanza con il buio, anche se sono solo le 18.30 di sera, è sempre stressante: lo era in Namibia e lo è ancora di più in Sudafrica, dove la sicurezza è più carente. Per consolarci della giornata stressante andiamo al Tauren Steak Ranch, uno dei migliori ristoranti della città e mangiamo veramente bene.

Lo spettacolo del deserto fiorito del namakwa

Margherite gialle, rosse e bianche alla fine di ogni inverno

Questo deserto richiama migliaia di turisti ogni anno

Quest'area si trova 600 km a nord di Cape Town

Strano vedere il deserto così pieno di fiori

Non si finirebbe mai di guardarli e di fotografarli

Ancora in Namibia, vicino al confine

Fino a tre anni di galera per chi si ferma in Namibia oltre la scadenza del visto

La strada per Cape Town è ancora lunga

Tanti mulini a vento come questo per portare l'acqua in superficie

Il ristorante a Springbok, per festeggiare lo scampato pericolo

I nostri ottimi piatti veetariani

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