Passiamo la
seconda notte a Swakopmund. Dopo colazione dedichiamo la mattinata alla visita
di questa città, così nordica. Il National Marine Aquarium è carino, con
un tunnel dentro la vasca centrale che
permette di vedere diversi pesci maggiori, tra cui degli squali e delle
razze. Vediamo dall’esterno alcune case
caratteristiche, il cimitero tedesco e il molo lungo 500 m, con il ristorante
alla fine.
Verso
mezzogiorno facciamo la spesa per avere del cibo durante il viaggio e partiamo
alla volta di Susriem, la parte orientale del Deserto del Namib, dove ci
aspetta la visita alle famose dune rosse di Sossusveli, le più alte al mondo e
capaci di creare un ambiente di straordinaria bellezza. Per strada ci
accorgiamo che il parco chiude al tramonto e noi dobbiamo arrivare in tempo se vogliamo vedere l’alba sulle dune. Il gate esterno apre alle 7.45 del
mattino, sarebbe troppo tardi. Ci sono in pratica due gate a distanza di 500
metri uno dall’altro. Quello più interno apre un’ora prima e possono accedervi
solo quelli che hanno dormito nel lodge e nel campeggio tra i due gate.
Tra
Swakopmund e Sesriem ci sono 344 km di strada sterrata, passando per il
villaggio di Solitarie. Per fortuna la strada è buona e veloce, arriviamo a
Sesriem alle 18.40, giusto un attimo prima che il personale della reception se
ne andasse. Avevano già chiuso la cassa. Ci assegnano comunque il nostro posto
tenda di fortuna (è l’unica possibilità
di stare lì, il resto è tutto full da parecchi mesi) e pagheremo domani.
Ceniamo nel ristorante del Lodge con un’ottima frittata di verdure. Alle 22
siamo dentro i nostri sacchi a pelo, sotto un favoloso cielo stellato.
La mattina
sveglia alle 6, per mettersi tra ii primi in coda al gate. La tenda è tutta bagnata
dall’umidità, i vetri dell’auto sono tutti ghiacciati. Il termometro sgna meno
due gradi, eppure in tenda non avevamo così freddo! Lasciamo li la tenda per la
notte successiva, legandola bene in modo che il vento non ce la porti via e
partiamo. È buio. La nostra è la quinta auto in coda, dietro molte altre. Alle
6.45 aprono i cancelli e tutti partono alla grande. All’interno ci sono 70 km
di strada asfaltata con il limite di velocità a 60 km/h. Nessuno lo rispetta,
nemmeno noi, siamo tutti in coda ad oltre 100 all’ora. L’alba ci aspetta.
Non arriviamo
a Sessusveli, ci fermiamo tutti 45 km dopo, alla Duna 45, appunto, e cominciamo
a salirla. Siamo in tanti, forse un centinaio. Questa duna è enorme, con una
scenografica cresta che scende da circa 200 metri di altezza zigzagando. Questa
è una delle due principali attrazioni del Namib Naukluft Park, l’altra è il
“Deadvlei”, il lago morto tutto ricoperto di sale bianco. Quando siamo in alto
il sole comincia a salire, ci sediamo sulla cresta e lo guardiamo emozionati. Con
calma scendiamo e facciamo alcune foto alla duna e ad alcuni alberi intorno
baciati dal primo sole del mattino.
Risaliamo in
auto e mentre facciamo colazione percorriamo gli ultimi 20 km prima del
parcheggio delle auto 2x4, come la nostra. Per arrivare al parcheggio vicino al
Deadvlei, 4 km dopo, bisogna disporre di un 4x4, oppure si sale su un pickup
che fa la spola per 170 N$. Noi scegliamo di andare a piedi tra le dune,
immersi in un paesaggio di sabbia. Impieghiamo un’ora.
Arriviamo finalmente
al Deadvlei, lago salato prosciugato più incantevole di tutto il parco e
considerato uno dei più grandi spettacoli naturali dell’Africa meridionale.
Dalla palude asciutta spuntano infatti alberi che sembrano pietrificati, i cui
rami proiettano ombre scure sullo sfondo bianco del terreno riarso. Questo
scenario, abbinato al blu cobalto del cielo e alle imponenti sabbie arancioni
di Big Daddy, la duna più alta della zona (325 m), è uno spettacolo
semplicemente favoloso. Saliamo anche
noi sulle dune circostanti e ci gettiamo letteralmente giù per i lunghissimi
pendii. Rimaniamo su questo posto molte ore.
Nel
pomeriggio torniamo all’auto a piedi e ci riavviciniamo a Sesriem, dove abbiamo
la tenda. Lì vicino, a soli 4 km, c’è il Sesriem Canyon, lungo 1 km e profondo
30 m. E’ stato scavato dal fiume Tsauchab con un depositi di sabbia e di
ghiaia. Carino, ma nulla in confronto alla bellezza delle dune. Verso le 17.30
ritorniamo dentro il parco e dopo soli 5 km ci fermiamo all’Elim Dune, il posto
migliore della zona da cui ammirare il tramonto. La salita è impegnativa,
decidiamo di non affrontarla e di ammirare il tramonto dal basso, abbiamo già
salito troppe dune in questa giornata.
La sera
ceniamo ancora al ristorante del campeggio. C’è un gruppo di italiani con cui
scambiamo due chiacchiere. Sono anche loro con le tende, fornite dall’agenzia
locale, insieme all’autista. Hanno anche il cuoco e mangiano attorno al fuoco,
vicino alle tende. Al ristorante vengono solo per bersi una birra. Alle dieci
siamo a letto, pronti ad affrontare la seconda notte al gelo.
Le dune del
Namib Park
Il mare di
sabbia del Namib si estende da nord a sud per più di 400 km, tra i letti di due
fiumi ormai secchi, il Koichab e il Kuiseb. Questo erg immenso ricopre una
superficie di 34.000 kmq ed è costituito, per lo più, di cordoni di dune
parallele. Proprio tra queste enormi dune di trovano i resti di due antichi
laghi ormai prosciugati: Sossusvlei e Deadvlei (il primo con alberi verdi,
mentre nel secondo sono tutti morti). Quest’ultimo è un bacino perfettamente
piano e liscio, di un bianco abbacinante, circondato da dune rosse con i resti
di alberi morti di colore nero. Un ambiente unico e stupefacente che ha fatto
da soggetto a innumerevoli libri fotografici. Il Parco fu fondato nel 1907 per
volere dell’amministrazione coloniale tedesca.
Il vivido
colore rosso arancione delle dune è dovuto all’ossidazione delle particelle di
ferro presenti nella sabbia; poiché l’ossidazione aumenta con il passare del
tempo, le dune più antiche sono quelle di colore più intenso. Il deserto del
Namib viene considerato il più antico deserto del mondo. Le dune sono sicuramente la
caratteristica principale di questo deserto, dinamiche, mutano per l’azione dei
venti che fa loro variare sagoma, colore, altezza e composizione.
La sabbia
delle dune tende lentamente a muoversi verso nord e viene fermata nel suo
avanzare solo dai letti dei fiumi più grandi. Per questo le zone a nord del
fiume sono completamente prive di sabbia. Sono le piene, che periodicamente
riempiono questi letti asciutti, a trasportare verso l’oceano la sabbia
accumulata. Qui, le correnti marine la ridepositano lungo la costa e ricomincia
il ciclo.
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Il Deadvlei con gli alberi morti |
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La Duna 45 all'alba |
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La folla sulla Duna 45 |
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Scendere lungo la duna fino al lago salato |
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Gli ultimi quattro km verso la Deadvlei da fare in 4x4 o a piedi |
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Le dune del Namib National Park |
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Rosso e nero e bianco |
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Colori e deserto |
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Su questa tenda abbiamo dormito a meno due gradi |
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Il villaggio di Solitarie e le auto presso la pompa di benzina |
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Costruzione dei piccoli uccelli tessitori |
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L'attraversamento del Tropico del capricorno |
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Ciclisti spagnoli sulle strade sterrate della namibia |
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La mappa di Sossusvlei e dintorni
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