sabato 4 agosto 2018

Le dune color albicocca di Sossusveli

Passiamo la seconda notte a Swakopmund. Dopo colazione dedichiamo la mattinata alla visita di questa città, così nordica. Il National Marine Aquarium è carino, con un tunnel dentro la vasca centrale  che permette di vedere diversi pesci maggiori, tra cui degli squali e delle razze. Vediamo dall’esterno alcune case caratteristiche, il cimitero tedesco e il molo lungo 500 m, con il ristorante alla fine.

Verso mezzogiorno facciamo la spesa per avere del cibo durante il viaggio e partiamo alla volta di Susriem, la parte orientale del Deserto del Namib, dove ci aspetta la visita alle famose dune rosse di Sossusveli, le più alte al mondo e capaci di creare un ambiente di straordinaria bellezza. Per strada ci accorgiamo che il parco chiude al tramonto e noi dobbiamo arrivare in tempo se vogliamo vedere l’alba sulle dune. Il gate esterno apre alle 7.45 del mattino, sarebbe troppo tardi. Ci sono in pratica due gate a distanza di 500 metri uno dall’altro. Quello più interno apre un’ora prima e possono accedervi solo quelli che hanno dormito nel lodge e nel campeggio tra i due gate.

Tra Swakopmund e Sesriem ci sono 344 km di strada sterrata, passando per il villaggio di Solitarie. Per fortuna la strada è buona e veloce, arriviamo a Sesriem alle 18.40, giusto un attimo prima che il personale della reception se ne andasse. Avevano già chiuso la cassa. Ci assegnano comunque il nostro posto tenda  di fortuna (è l’unica possibilità di stare lì, il resto è tutto full da parecchi mesi) e pagheremo domani. Ceniamo nel ristorante del Lodge con un’ottima frittata di verdure. Alle 22 siamo dentro i nostri sacchi a pelo, sotto un favoloso cielo stellato.

La mattina sveglia alle 6, per mettersi tra ii primi in coda al gate. La tenda è tutta bagnata dall’umidità, i vetri dell’auto sono tutti ghiacciati. Il termometro sgna meno due gradi, eppure in tenda non avevamo così freddo! Lasciamo li la tenda per la notte successiva, legandola bene in modo che il vento non ce la porti via e partiamo. È buio. La nostra è la quinta auto in coda, dietro molte altre. Alle 6.45 aprono i cancelli e tutti partono alla grande. All’interno ci sono 70 km di strada asfaltata con il limite di velocità a 60 km/h. Nessuno lo rispetta, nemmeno noi, siamo tutti in coda ad oltre 100 all’ora. L’alba ci aspetta.

Non arriviamo a Sessusveli, ci fermiamo tutti 45 km dopo, alla Duna 45, appunto, e cominciamo a salirla. Siamo in tanti, forse un centinaio. Questa duna è enorme, con una scenografica cresta che scende da circa 200 metri di altezza zigzagando. Questa è una delle due principali attrazioni del Namib Naukluft Park, l’altra è il “Deadvlei”, il lago morto tutto ricoperto di sale bianco. Quando siamo in alto il sole comincia a salire, ci sediamo sulla cresta e lo guardiamo emozionati. Con calma scendiamo e facciamo alcune foto alla duna e ad alcuni alberi intorno baciati dal primo sole del mattino.

Risaliamo in auto e mentre facciamo colazione percorriamo gli ultimi 20 km prima del parcheggio delle auto 2x4, come la nostra. Per arrivare al parcheggio vicino al Deadvlei, 4 km dopo, bisogna disporre di un 4x4, oppure si sale su un pickup che fa la spola per 170 N$. Noi scegliamo di andare a piedi tra le dune, immersi in un paesaggio di sabbia. Impieghiamo un’ora. 

Arriviamo finalmente al Deadvlei, lago salato prosciugato più incantevole di tutto il parco e considerato uno dei più grandi spettacoli naturali dell’Africa meridionale. Dalla palude asciutta spuntano infatti alberi che sembrano pietrificati, i cui rami proiettano ombre scure sullo sfondo bianco del terreno riarso. Questo scenario, abbinato al blu cobalto del cielo e alle imponenti sabbie arancioni di Big Daddy, la duna più alta della zona (325 m), è uno spettacolo semplicemente favoloso.  Saliamo anche noi sulle dune circostanti e ci gettiamo letteralmente giù per i lunghissimi pendii. Rimaniamo su questo posto molte ore.

Nel pomeriggio torniamo all’auto a piedi e ci riavviciniamo a Sesriem, dove abbiamo la tenda. Lì vicino, a soli 4 km, c’è il Sesriem Canyon, lungo 1 km e profondo 30 m. E’ stato scavato dal fiume Tsauchab con un depositi di sabbia e di ghiaia. Carino, ma nulla in confronto alla bellezza delle dune. Verso le 17.30 ritorniamo dentro il parco e dopo soli 5 km ci fermiamo all’Elim Dune, il posto migliore della zona da cui ammirare il tramonto. La salita è impegnativa, decidiamo di non affrontarla e di ammirare il tramonto dal basso, abbiamo già salito troppe dune in questa giornata.

La sera ceniamo ancora al ristorante del campeggio. C’è un gruppo di italiani con cui scambiamo due chiacchiere. Sono anche loro con le tende, fornite dall’agenzia locale, insieme all’autista. Hanno anche il cuoco e mangiano attorno al fuoco, vicino alle tende. Al ristorante vengono solo per bersi una birra. Alle dieci siamo a letto, pronti ad affrontare la seconda notte al gelo.

Le dune del Namib Park

Il mare di sabbia del Namib si estende da nord a sud per più di 400 km, tra i letti di due fiumi ormai secchi, il Koichab e il Kuiseb. Questo erg immenso ricopre una superficie di 34.000 kmq ed è costituito, per lo più, di cordoni di dune parallele. Proprio tra queste enormi dune di trovano i resti di due antichi laghi ormai prosciugati: Sossusvlei e Deadvlei (il primo con alberi verdi, mentre nel secondo sono tutti morti). Quest’ultimo è un bacino perfettamente piano e liscio, di un bianco abbacinante, circondato da dune rosse con i resti di alberi morti di colore nero. Un ambiente unico e stupefacente che ha fatto da soggetto a innumerevoli libri fotografici. Il Parco fu fondato nel 1907 per volere dell’amministrazione coloniale tedesca.

Il vivido colore rosso arancione delle dune è dovuto all’ossidazione delle particelle di ferro presenti nella sabbia; poiché l’ossidazione aumenta con il passare del tempo, le dune più antiche sono quelle di colore più intenso. Il deserto del Namib viene considerato il più antico deserto del mondo. Le dune sono sicuramente la caratteristica principale di questo deserto, dinamiche, mutano per l’azione dei venti che fa loro variare sagoma, colore, altezza e composizione.

La sabbia delle dune tende lentamente a muoversi verso nord e viene fermata nel suo avanzare solo dai letti dei fiumi più grandi. Per questo le zone a nord del fiume sono completamente prive di sabbia. Sono le piene, che periodicamente riempiono questi letti asciutti, a trasportare verso l’oceano la sabbia accumulata. Qui, le correnti marine la ridepositano lungo la costa e ricomincia il ciclo.

Il Deadvlei con gli alberi morti

La Duna 45 all'alba

La folla sulla Duna 45

Scendere lungo la duna fino al lago salato

Gli ultimi quattro km verso la Deadvlei da fare in 4x4 o a piedi

Le dune del Namib National Park

Rosso e nero e bianco

Colori e deserto

Su questa tenda abbiamo dormito a meno due gradi

Il villaggio di Solitarie e le auto presso la pompa di benzina

Costruzione dei piccoli uccelli tessitori


L'attraversamento del Tropico del capricorno
Ciclisti spagnoli sulle strade sterrate della namibia

La mappa di Sossusvlei e dintorni



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