Svakopmund è
senza dubbio la città più importante sulla costa della Namibia, allo stesso
tempo capitale delle attività avventurose e surreale reliquia del
passato coloniale tedesco, base di partenza per esplorare la Skeleton Coast e
il deserto del Namib. Come Luderitz più
a sud, Svakopmund può sembrare una città balneare tedesca del Mare del Nord,
trapiantata in terra africana.
Facciamo base
in questa città per visitare la parte costiera del Deserto del Namib, a sud di
Walvis Bay, una cittadina a soli 50 km. Prenotiamo attraverso la nostra guesthouse
un’escursione di cinque ore sulle dune con la jeep per il giorno dopo alle 12.
L’agenzia è la Sandwich Harbour 4x4, 1.300 N$ a testa. La partenza è dal molo della
cittadina di Walvis Bas. Lì ci aspetta Peter, con la sua barba lunga, nato in
Namibia ma con genitori teutonici, con noi ci sono altri due simpatici
italiani, Corrado e Maria Teresa.
Peter inizia
l’escursione portandoci a vedere migliaia di fenicotteri rosa nella laguna
appena a sud della cittadina. Ottimi volatori, questi uccelli riescono a
percorrere anche 500 km in una sola notte alla ricerca di cibo. Il fenicottero
minore si nutre filtrando le acque, mentre il fenicottero rosa integra la
propria alimentazione a base di alghe con piccoli molluschi, sono proprio
quest’ultimi a dare al piumaggio quella caratteristica colorazione rosa. Le
lagune di Walvis Bay sono la principale meta costiera degli uccelli migratori
dell’Africa meridionale. Ogni anno vi giungono oltre 150.000 volatili, tra cui
i fenicotteri rosa e i fenicotteri minori.
A sud-ovest
della laguna si trova un’estesa
superficie di saline che attualmente produce oltre il 90% dl sale di tutta
l’Africa meridionale. Il sale viene fatto concentrare tramite evaporazione, e Peter
ci dice che l’area è estesa perché sono necessari fino a 18 mesi perché una vasca
si prosciughi. Il sale prodotto qui viene utilizzato prevalentemente per scopo
non alimentari, per esempio c’è una larga produzione di sale usato in Europa
sulle strade durante la stagione invernale.
Dopo questi
paesaggi, Peter si ferma e lascia uscire un po’ d’aria dalle ruote, perché
riescano a muoversi meglio sulla sabbia e comincia a correre lungo la battigia,
con l’oceano da un parte e le dune altissime dall’altra, un paesaggio stupendo,
che si protrae per centinaia e centinaia di chilometri, almeno fino alla
cittadina di Luderitz.
Successivamente
saliamo sulla parte alta delle dune, con l’auto che corre su e giù in modo
impressionante per i pendii, come stesse scivolando sugli scii. Peter ci fa
provare l’ebbrezza del rischio di ribaltamento. Le dune sono tutte un
andirivieni di fuoristrada pieni di turisti. Quando poi ci ferma sulla cresta
di una duna che si affaccia direttamente sul mare, lo stupore è immenso e le
foto tantissime. Mai visto un deserto del genere. E' considerato il deserto
più vecchio del mondo. Ad un certo
punto si ferma, tira fuori un tavolino, una tovaglia bianca e due vassoi di
roll-spring, tartine, dolci, affettati e birra!
La sera
ceniamo con i nostri due compagni di jeep, Corrado e Maria Teresa, al Nomad, un
bel ristorante affacciato al molo di Svakopmund.
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Fenicotteri rosa, a migliaia nella laguna di Welvis Bay |
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Questi uccelli riescono a percorrere anche 500 km in una notte in cerca di cibo |
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Le dune a sud di Welvis Bay si estendono per centinaia di km lungo il mare e all'interno |
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Uno spettacolo sia dall'alto che dal basso |
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Le dune si muovono e sotterrano anche le case |
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Sabbia e acqua a perdita d'occhio |
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Auto si perdono tra le dune |
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Geometrie perfette |
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Queste sono le dune più vecchie del mondo |
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Sciacalli guardano le auto chiedendosi cosa stiano facendo |
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Dune a perdita d'occhio |
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Anche a loro piace l'oceano |
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Non è facile risalire |
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Le saline viste dall'altro |
Bellissima la Namibia, vista attraverso le vostre foto
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