lunedì 16 luglio 2018

Da Serowe a Maun, la porta dell’Okavango

Siamo sempre intorno ai 1.000 metri di quota e ci rimarremo fino al Delta dell’Okavango. L’aria mattutina è frizzantina, ma il sole ha colori limpidi e piacevoli. La biancheria lavata ieri sera è tutta perfettamente asciutta, anche quella più grossa, indice di un’aria molto secca.

Cerchiamo di partire presto per questa seconda giornata di trasferimento, anche oggi ci aspettano quasi 600 km. Caricando l’auto notiamo che le ruote anteriori non sono molto gonfie, così ci fermiamo presso un improvvisato baracchino di aggiustaggio gomme lungo la strada. Durante il gonfiaggio il gommista si accorge di un chiodo infilato nel pneumatico, togliendolo sicuramente rimarrei a terra. Si offre di ripararla, ma non ci fidiamo di farlo fare a lui, l’attrezzatura che ha non promette niente di buono, Siamo in una grossa cittadina e si può trovare di meglio, malgrado sia domenica e molti siano chiusi. Infatti troviamo un gommista affidabile che ci ripara il pneumatico.
Dopo la spesa al supermercato, per procurarci il cibo per il viaggio, partiamo da Serowe alle 11, tardissimo.

La strada è sempre buona, con i soliti limiti esagerati a 120 km/h, noi non superiamo mai i 100. Lunghi tratti di strada deserta, si incontra qualche villaggio ogni tanto, poche le auto, tanti gli animali che invadono la strada. Ci sono buoi, asini, cavalli, pecore, capre.

Presso Mopipi cominciamo i paesaggi tipici del delta, distese aperte e biancastre, che non sono altro che il letto salmastro di laghi temporanei. Vengono chiamati Pan. Nella stagione delle piogge queste specie di paludi sono umide e melmose mentre nella stagione secca sono piene di animali al pascolo. Il contrasto dei colori è molto bello.

Facciamo benzina spesso perché ci sono distributori solo nelle cittadine più grandi, in molti casi ogni 200 km. Scopriamo che la nostra auto consuma poca benzina e fa oltre 20 km con un litro. La benzina costa solo 0,8 euro al litro, ancora meno che in Sudafrica.
Avevamo previsto di arrivare a Maun per la 18.30, ma quando arriviamo sulla A3, una strada in teoria veloce, troviamo 25 km di asfalto con buche profonde…alla fine arriviamo a Maun dopo le 20.

Non tutti i mali vengono per nuocere, per quasi due ore davanti a noi abbiamo avuto la falce di Luna, con Venere in alto, la stella Regolo vicino e Mercurio poco sopra l’orizzonte. Un pezzo di cielo che non dimenticheremo mai.

Arrivati a Maun cerchiamo un posto nelle strutture prefabbricate dei due campeggi lungo il fiume consigliati dalla Lonely. Entrambi sono al completo, hanno solo posti tenda, ma non abbiamo nessuna intenzione di montare la nostra tenda al buio, sulla sabbia e con il freddo. Troviamo con facilità un albergo lungo la strada verso il centro (Adansonia).

Anche questa sera salta la cena…ma non è grave, avevamo dato fondo alle nostre provviste mentre eravamo in auto.

In due giorni abbiamo percorso 1.212 km.

Lo spettacolo di un tramonto africano con spicchio di Luna e Venere

Secondo giorno: la prima foratura

Le Paludi salmastre nell'aera dell'Okavango

Solitudini...

Villaggi lungo la strada

Mucche al pascolo lungo la strada

La Luna con la gobba verso il basso, Venere in alto, la stella Regolo vicino alla Luna e sotto Mercurio

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