Una delle
nostre paure era che i bagagli non arrivassero insieme a noi, visti i due scali
intermedi, invece tutto è andato liscio. Dopo aver dormicchiato in aeroporto,
alle 6.30 andiamo a prendere l’auto alla compagnia First. Ci vogliono dare una
Datsun Go, ma noi ci lamentiamo del pannello del portabagagli rotto e con un
po' di insistenza ci propongono una Renault Kwid, con bagagliaio più grande e
navigatore incluso, anche se solo con le mappe del Sudafrica. Ci consegnano i
documenti per l’attraversamento delle frontiere con il Botswana e la Namibia,
pagando l’equivalente di 120 euro per ogni stato attraversato, più una cauzione
di 200 euro trattenuta dalla carta di credito. Tenendo conto dei 450 euro
pagati al momento della prenotazione con ‘zero
franchigia’, se tutto va bene (e qui facciamo tutti gli scongiuri,
tocchiamo ferro e pure le p…!) l’auto ci costerà 600 euro per 39 giorni, uno
dei noleggi più economici al mondo!
Contenti della nostra auto, più grande del previsto, ci dirigiamo verso Mokopane, a nord, per entrare in Botswana attraverso il confine di Martin Drift. Fino a Mokopane c’è un’autostrada (a tratti a pagamento) ma, come in buona parte delle autostrade del mondo, il paesaggio è triste e monotono.
Contenti della nostra auto, più grande del previsto, ci dirigiamo verso Mokopane, a nord, per entrare in Botswana attraverso il confine di Martin Drift. Fino a Mokopane c’è un’autostrada (a tratti a pagamento) ma, come in buona parte delle autostrade del mondo, il paesaggio è triste e monotono.
A Mokopane ci
fermiamo a fare la spesa, ci stupisce la totale assenza di bianchi tra la
popolazione. La città è caotica ma ha supermercati moderni, anche se piuttosto
costosi.
I 250 km tra
questa città e il confine sono tutti di tipico bush africano arido, con alberi
bassi e cespugli, cielo soleggiato e tante mucche al pascolo. Di mattina fa
freddo, ma di giorno non si può evitare l’aria condizionata in auto.
Le strade sono
buone e praticamente deserte. Il limite di velocità è di 120 km/h, troppo per
delle strade strette e ad una corsia per senso di marcia. Pochissime le pompe
di benzina, si possono fare anche 200 km tra una e l’altra.
Arriviamo al
confine con il Botswana alle 15.30 ed impieghiamo un’ora e mezza per
attraversarlo, perché vogliono che paghiamo il permesso dell’auto con Pula, la
moneta del Botswana. Così ci fanno attraversare a piedi la frontiera per cambiare
il soldi in un chiosco vicino ad una pompa di
benzina.
Ripartiamo
dal confine alle 17, per arrivare alla città di Serowe ci sono ancora 150 km,
che dovremo fare buona parte con il buio, visto che il sole tramonta alle
17.30. Ma il vero problema sono gli animali che attraversano la strada.
La tensione
di guidare con il buio viene ripagata da una piccola falce di Luna proprio
davanti a noi, con Marte vicino e Venere più in alto. Mentre allo zenit il
cielo si riempie dell’intensità e della Via Lattea.
A Serowe
facciamo fatica a trovare alloggio. Alcuni sono pieni, altri chiusi, altri ancora
troppo costosi. Alla fine troviamo un’ottima sistemazione presso una guest
house gestita da una simpatica signora.
Siamo così
stanchi che saltiamo la cena e andiamo subito a dormire.
Oggi è stata una giornata di trasferimento, ma l'Africa sa regalare paesaggi sempre stupendi.
Siete coraggiosi di scrivere in piu di tutta la fatica.
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