domenica 15 luglio 2018

Da Johannesburg a Serowe, in Botswana

Una delle nostre paure era che i bagagli non arrivassero insieme a noi, visti i due scali intermedi, invece tutto è andato liscio. Dopo aver dormicchiato in aeroporto, alle 6.30 andiamo a prendere l’auto alla compagnia First. Ci vogliono dare una Datsun Go, ma noi ci lamentiamo del pannello del portabagagli rotto e con un po' di insistenza ci propongono una Renault Kwid, con bagagliaio più grande e navigatore incluso, anche se solo con le mappe del Sudafrica. Ci consegnano i documenti per l’attraversamento delle frontiere con il Botswana e la Namibia, pagando l’equivalente di 120 euro per ogni stato attraversato, più una cauzione di 200 euro trattenuta dalla carta di credito. Tenendo conto dei 450 euro pagati al momento della prenotazione con ‘zero  franchigia’, se tutto va bene (e qui facciamo tutti gli scongiuri, tocchiamo ferro e pure le p…!) l’auto ci costerà 600 euro per 39 giorni, uno dei noleggi più economici al mondo!

Contenti della nostra auto, più grande del previsto, ci dirigiamo verso Mokopane, a nord, per entrare in Botswana attraverso il confine di Martin Drift. Fino a Mokopane c’è un’autostrada (a tratti a pagamento) ma, come in buona parte delle autostrade del mondo, il paesaggio è triste e monotono.

A Mokopane ci fermiamo a fare la spesa, ci stupisce la totale assenza di bianchi tra la popolazione. La città è caotica ma ha supermercati moderni, anche se piuttosto costosi.
I 250 km tra questa città e il confine sono tutti di tipico bush africano arido, con alberi bassi e cespugli, cielo soleggiato e tante mucche al pascolo. Di mattina fa freddo, ma di giorno non si può evitare l’aria condizionata in auto.

Le strade sono buone e praticamente deserte. Il limite di velocità è di 120 km/h, troppo per delle strade strette e ad una corsia per senso di marcia. Pochissime le pompe di benzina, si possono fare anche 200 km tra una e l’altra.

Arriviamo al confine con il Botswana alle 15.30 ed impieghiamo un’ora e mezza per attraversarlo, perché vogliono che paghiamo il permesso dell’auto con Pula, la moneta del Botswana. Così ci fanno attraversare a piedi la frontiera per cambiare il soldi in un chiosco vicino ad una pompa di  benzina.

Ripartiamo dal confine alle 17, per arrivare alla città di Serowe ci sono ancora 150 km, che dovremo fare buona parte con il buio, visto che il sole tramonta alle 17.30. Ma il vero problema sono gli animali che attraversano la strada.

La tensione di guidare con il buio viene ripagata da una piccola falce di Luna proprio davanti a noi, con Marte vicino e Venere più in alto. Mentre allo zenit il cielo si riempie dell’intensità e della Via Lattea.

A Serowe facciamo fatica a trovare alloggio. Alcuni sono pieni, altri chiusi, altri ancora troppo costosi. Alla fine troviamo un’ottima sistemazione presso una guest house gestita da una simpatica signora.

Siamo così stanchi che saltiamo la cena e andiamo subito a dormire.

Oggi è stata una giornata di trasferimento, ma l'Africa sa regalare paesaggi sempre stupendi.

Strade del Sudafrica settentrionale


Le termiti preferiscono crescere vicino agli alberi

Scene in Sudafrica, lungo la strada per il Botswana

La nostra auto, il mini suv della Renault da 1.000 cc a benzina e oltre 20 km  (reali) con un litro



Termitai giganti lungo la strada



L'ufficio di cambio al confine tra Sudafrica e Botswana




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